acrobati...Viveva un tempo una coppia di acrobati. Il maestro era un povero vedovo, l'allieva una ragazzina di nome Meda. I due si esibivano per la strada per guadagnarsi il pane. Il maestro teneva in equilibrio sulla testa una lunga asta di bambù mentre la bambina si arrampicava lentamente in cima. Poi restava lassù mentre l'altro continuava a camminare. Entrambi dovevano concentrarsi al massimo per mantenere un equilibrio perfetto ed evitare ogni possibile incidente. Un giorno il maestro, dando istruzioni all'allieva, le disse: "Ascoltami bene, Meda, io starò attento a te e tu starai attenta a me, così ci aiuteremo a vicenda a mantenere la concentrazione e l'equilibrio, eviteremo gli incidenti e potremo assicurarci il necessario per vivere". Ma la ragazzina era saggia e rispose: "Caro maestro, io penso che sarebbe meglio per tutti e due che ciascuno badasse a se stesso. Badare a se stessi vuol dire badare ad entrambi. In questo modo sono sicura che eviteremo gli incidenti e continueremo a guadagnarci il pane''...
(da " Il miracolo della presenza mentale" Thich Nhat Hanh)

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Dott.ssa Renzoni Alessia Valentina

Psicologa- Psicoterapeuta
Cognitiva E Cognitivo-Comportamentale

Perché andare da uno psicologo

Fermati un attimo!

Cosa mi piace? Cosa mi fa stare bene? Quali sono le cose davvero importanti per me nella mia vita?
Sono solo alcune delle molteplici domande che a volte per anni rimangono lì, senza una risposta.
La radice dei problemi tante volte non è la mancanza di risorse, bensì il frutto di resistenze, paure, pregiudizi.
Un modo per farvi fronte, dunque, può essere scegliere di diventare consapevoli.
Scegliere di entrare profondamente in contatto con la propria realtà interna ed esterna.
Tante volte accade di rimandare…”… Ma si, vedremo…”, o “…No, adesso non è tempo, ci sono altre priorità…” oppure “…Sto male ma…tanto ce la faccio da solo…” o ancora “…Mah si! Bastano due goccine”…
Si aspetta, temporeggia, tante volte non si osa, si esita anche per anni e anni e si va avanti facendo finta di niente, si lascia correre, non ci si ferma eppure…qualcosa non va!…
E poi un bel giorno ci si decide!
Spesso, però, quando ormai si è sull’orlo della disperazione.
A volte, si crede di potersi aiutare da soli ma il più delle volte si sbaglia perché in questo modo ci vediamo solo attraverso noi stessi e nove volte su dieci si rischia di essere fuorviati.
Nella mia attività ho notato come dietro alla definizione di psicologo-psicoterapeuta ci siano ancora, come in passato, auree di mistero e resistenza come se andare dallo psicologo fosse oggetto di vergogna o di anormalità, oppure come se questo ponesse una linea di confine tra chi è normale e chi non lo è.
Ebbene, smontiamo subito questa convinzione là dove vi fosse.
NON esiste un criterio definito che stabilisca chi è normale da chi non lo è (e dubito che qualcuno potrà mai farlo).
In ogni caso, il concetto di “normalità”, semmai può essere inteso come il “il diritto appartenente a chiunque di poter ottenere il miglior equilibrio, benessere fisico e psichico possibile”.
Il termine “psicologia” è composto da psiche = anima e logos = scienza, quindi psicologia = scienza dell’anima, cioè che studia i fenomeni psichici.
Ebbene, fenomeni psichici che possono essere osservati così come sono senza necessariamente definirli “normali” o “anormali”, “giusti” o “sbagliati”.
Quello che è importante è osservare ciò che c’è, stabilire se e come è opportuno muoversi.
Il punto è essere disposti a farlo, scegliere di intraprendere questo cammino di conoscenza di sé.
Un cammino che a volte può essere più breve, altre meno ma ciò che conta è partire.
In che modo? Per quanto? Verso dove?…tutto verrà da sé!